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"Un gioiello che unisce natura, arte e tradizione in un’unica creazione."

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“Tutto sul Corallo: Come Riconoscerlo, Valutarlo e Proteggerlo”

Il Corallo non è un minerale ma un animale, anzi una colonia di animali essendo la secrezione calcarea che si forma durante l'accrescimento delle colonie di polipi (polipaio) appartenente al genere Corallium (Tipo Celenterati, Classe degli Antozoi, Sottoclasse degli Ottocoralli o Alcionari, Ordine delle Gorgonarie, Sottordine Scleraxonie, Famiglia Corallidae). Per le specie il discorso risulta molto più complesso, perché fino ad oggi ne sono state scoperte ben 27 distribuite nei tre Oceani. Il corallo può riprodursi secondo due modalità o fasi: per riproduzione sessuata, che da origine alla colonia, e per "gemmazione" che produce l'aumento del numero di polipini, con conseguente accrescimento della colonia stessa.

La biologia del Corallo

Dopo la fecondazione, il corallo attraversa una fase embrionale e una larvale della durata di circa 30 giorni. Le larve, chiamate planule, sono inizialmente allungate e ricoperte di piccole ciglia, poi diventano sferiche durante il riposo.

La planula vaga alla ricerca di un substrato solido su cui fissarsi, come una roccia o un rilievo naturale. Qui si trasforma in polipino, dando inizio a un nuovo polipaio. Successivamente, grazie alla gemmazione, il polipino genera altri polipini, formando lentamente i banchi corallini. La gemmazione avviene soprattutto all’estremità dei rami, mentre alla base diminuisce o scompare.

Il polipaio è composto da tre elementi principali:

  • Sclerasse: la parte interna e rigida, costituita da carbonato di calcio, è la parte lavorabile e di interesse commerciale.

  • Cenasarco: membrana sottile che ricopre lo sclerasse e distribuisce nutrienti attraverso una rete di canaletti.

  • Polipini: i piccoli individui che formano la comunità corallina.

Questo complesso processo naturale, seppur apparentemente semplice, non può essere ancora controllato dall’uomo, rendendo ogni banco corallino un ecosistema unico e irripetibile.

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“Il Fascino Millenario del Corallo”

Nell’immaginario collettivo, il corallo ha da sempre evocato miti e magia. Il suo colore rosso intenso e il mistero sulle sue origini ne hanno alimentato il fascino per secoli. Oggi sappiamo che il corallo non è un minerale, ma un animale (vedi la sezione sulla biologia del corallo), ma per lungo tempo si è fantasticato sulle sue origini. Secondo la mitologia greca, il corallo sarebbe nato dal sangue di Medusa, posato sulla spiaggia dopo che Perseo le aveva reciso la testa. Ovidio, invece, lo descriveva come un’erba molle che, a contatto con l’aria, si induriva. Solo nel XVII secolo si cominciò a riconoscerlo come un essere vivente. Nonostante ciò, i primi reperti risalgono a 10.000 anni a.C., e gli antichi Egizi lo lavoravano già con straordinaria abilità e maestria, testimoniando un legame con l’arte e il bello che dura da millenni. Innumerevoli sono le credenze sui poteri eccezionali e sulle virtù, soprattutto medicamentose, del corallo che oltre ad essere un oggetto ornamentale sarebbe un ottimo rimedio per guarire le ferite di scorpioni e serpenti, curerebbe le malattie degli occhi, le palpitazioni del cuore, i disturbi circolatori, la decalcificazione delle ossa e, come sosteneva il celebre medico Avicenna intorno all'anno mille, sarebbe un ottimo antidepressivo in quanto provoca l'allegria. Esiste anche una ricetta a base di corallo che permette di vedere nel sonno la persona che si sposerà! Accanto ai numerosi incantesimi e sortilegi antichi in cui compare il corallo, la più moderna teoria New Age, che ha riscoperto la cultura degli Indiani pellirossa, con la cristallo terapia propone una medicina alternativa in cui il corallo viene utilizzato sia come medicina che come difesa contro il malocchio, l'invidia ed ogni negatività, richiamo al più napoletano "corniciello". Retaggi di un passato remoto? Chissà, certo oggi il corallo è una gemma molto preziosa sempre più rara anche a causa dell'inquinamento che ne mette a repentaglio la bellezza e la qualità.

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“La Pesca del Corallo a Torre del Greco”

La pesca del corallo nel Mediterraneo affonda le sue radici in tempi antichissimi. A Torre del Greco, patria di questa tradizione, le barche chiamate “Corallina” e i loro equipaggi, i “Corallini”, continuano a utilizzare lo “ingegno”, uno strumento secolare che permette di raccogliere i coralli dal fondo del mare. Nonostante le imbarcazioni moderne e le tecnologie attuali, il cuore di questa pratica resta fedele alla sua antica essenza.

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“Dal Mare al Gioiello: L’arte della Lavorazione del Corallo”

La lavorazione del corallo a Torre del Greco si basa su tecniche empiriche rimaste sostanzialmente invariate da centinaia di anni. Quando il prezioso pescato arriva in laboratorio, l’occhio esperto del maestro analizza ogni singolo ramo per capire cosa è possibile ottenere, ottimizzando sia la resa quantitativa che quella qualitativa. La morfologia e la qualità dei rami influiscono notevolmente sul risultato finale, e ridurre al minimo lo “sfrido” è fondamentale per contenere i costi sul prodotto finito.

La prima fase consiste nella “spalliatura”, ovvero la rimozione dello strato superficiale chiamato cenasarco. I rami ripuliti vengono poi tagliati, un’operazione delicata che richiede massima attenzione per sfruttare al meglio il materiale a disposizione.

La lavorazione si divide in due filoni principali:

  • Il “liscio”, per pallini, barilotti, cannettine, bottoni, cabochon, mandorle, cupolini e frange;

  • L’“inciso” o artistico”, per cammei, fiori, animali, figurine e statuine.

Sebbene la lavorazione del liscio sembri più semplice, in realtà è molto impegnativa, perché una superficie levigata mette in evidenza ogni difetto della materia prima. I rami destinati al liscio vengono quindi “aggarbati”, assumendo gradualmente la forma finale desiderata. Successivamente si procede alla foratura e all’arrotondatura dei singoli pezzi.

Il corallo, di natura opaca, acquisisce la sua caratteristica patina lucida grazie alla lustratura. Infine, ogni pezzo viene selezionato e infilato, pronto per diventare un gioiello unico, elegante e senza tempo.

“Come Valutare il Corallo: I Parametri della Qualità”

Acquistare il corallo richiede attenzione, proprio come per altre gemme preziose. Non esiste un metodo universale, ma le “regole” vengono tramandate di generazione in generazione. Tuttavia, le famose quattro C della gemmologia – Carat, Clarity, Colour, Cut – possono essere applicate anche al corallo.

Caratura
Indica il peso e quindi le dimensioni del corallo. Crescendo molto lentamente, ogni millimetro di spessore rappresenta l’impegno dell’intera colonia di polipi. La tipologia del corallo è determinante: il Corallium rubrum (“Sardegna”) ha rami medi di 8 mm, il Japonicum (“Moro”) circa 12 mm, mentre l’Elatius (“Cerasuolo”) arriva a 25 mm. A parità di altri parametri, un pallino di corallo “Sardegna” di 9 mm è quindi più raro e prezioso di uno simile di altra specie.

Purezza
Rappresenta la perfezione della struttura: meno imperfezioni (buchi, fratture o inclusioni) ci sono, più alto è il valore del prodotto finito. Piccole imperfezioni sono naturali e testimoniano l’autenticità del corallo.

Colore
È il parametro più variabile, influenzato anche dalle mode. Ogni specie di corallo ha tonalità caratteristiche, dai rossi intensi ai rosa delicati. Le colorazioni più pregiate sono uniformi, senza sfumature o macchie. Tra i più richiesti troviamo il rosso scuro e il rosa intenso del Bokè, noto come “pelle d’angelo”.

Taglio
L’abilità del “corallaro” è fondamentale: con un lavoro attento e preciso, esalta la bellezza del corallo e trasforma ogni ramo in un oggetto prezioso senza sprechi.

Quando osserviamo una collana o un gioiello in corallo, è importante ricordare che ogni piccolo difetto racconta la storia di una colonia di organismi viventi e non diminuisce il fascino del regalo del mare.

Nota di cura:
Il corallo nasce opaco e acquisisce il suo splendore grazie alla lucidatura. Per mantenerlo intatto, evitate il contatto con profumi, cosmetici, sudore e sostanze aggressive. Trattato con cura, il suo lucido durerà nel tempo e potrà sempre essere riportato allo splendore iniziale.

“Tipologia di Corallo”

Si distinguono due tipologie di corallo: quello mediterraneo e quello asiatico, a seconda del luogo di pesca.
Inoltre a partire dal 1965 sono stati scoperti nuovi banchi di un particolare tipo di corallo indicato appunto come "Nuovo Corallo".

“Corallo Tradizionale”

Rubrum

Denominazione Commerciale: Sardegna

Colore: Rosso uniforme

Mari di Pesca e Profondità: Mediterraneo e nelle aree atlantiche dell'Africa occidentale 30-250 mt.

Caratteristiche: A cespuglio, con una altezza media di 15 cm., un peso medio di 100 gr. ed un diametro di tronco di circa 8 mm.

Japonicum

Denominazione Commerciale: Moro o Aka

Colore: Rosso scuro e scurissimo con "anima" longitudinale bianca

Mari di Pesca e Profondità: Isole del Giappone - Formosa 80-300 mt.

Caratteristiche: A ventaglio, con una altezza media di 25 cm.,il diametro del tronco di circa 12 mm. ed un peso medio di 200 gr.

Elatius

Denominazione Commerciale: Cerasuolo o Momo

Colore: Rosso vivo, salmone, arancione e carnacino con "anima" longitudinale bianca

Mari di Pesca e Profondità: Isole del Giappone - Formosa 150-300 mt.

Caratteristiche: Valori dimensionali superiori alle altre specie: a ventaglio, con una altezza media di 35 cm., un diametro medio del tronco di 25 mm. ed un peso medio di 500 gr


Kono Joi
Denominazione Commerciale: 
Bianco o Shiro

Colore: Bianco latteo e bianco punteggiato rosso o rosa

Mari di Pesca e Profondità: Isole del Giappone-Hainan 80-200 mt.

Caratteristiche: A ventaglio, con una altezza media di 25 cm.,il diametro del tronco di circa 12 mm. ed un peso medio di 200 gr.

Secundum 

Denominazione Commerciale: Cerasuolo o Momo

Colore: Pelle d'angelo o Boké 

Mari di Pesca e Profondità: Isole del Giappone Formosa - Hainan corrente di Honk Kong 150-300 mt.

Caratteristiche: A ventaglio, con una altezza media di 25 cm. Il diametro del tronco di circa 12 mm.,ed un peso medio di 200 gr

“Nuovo Corallo”

Rosato o Midway
Colore: Bianco o rosa punteggiato o venato rosso; rosa chiaro uniforne

Mari di Pesca e Profondità:Isola Midway 400-600 mt.
Caratteristiche:A ventaglio con una altezza media di 25 cm., il diametro del tronco di circa 12 mm. ed un peso medio di 200 gr.


Garnet
Colore: Granato con sfumature rosa di varie intensità

Mari di Pesca e Profondità:Isola Midway, 700-900 mt. 

Caratteristiche: A ventaglio con una altezza media di 25 cm. il diametro del tronco di circa 15 mm. ed un peso medio di 200 gr.


Deep Sea

Colore: Rosso vivace, rosa chiaro, bianco sempre venati o chiazzati color granato

Mari di Pesca e Profondità: N/O di Midway.1000-2000 mt.

Caratteristiche: A ventaglio con altezza media di 25 cm., il diametro del tronco di circa 15 mm., ed un peso medio di 200 gr.

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